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Daniela Arosio

Tribal Fusion Daniela ArosioDaniela Arosio: Da quando ne ho memoria la danza, la musica e l’arte in generale hanno sempre attirato la mia attenzione.

Ricordo che adoravo passare interi pomeriggi persa tra le tempere, strimpellando il pianoforte di mio fratello o appesa a testa in giù sul trapezio dei giochi sotto casa.

Mi piaceva muovermi, mi piaceva la musica. Così ho mosso i primi passi con mio padre alle feste di paese.  Tra un Valzer e una Mazurca mi sono ritrovata nella mia prima sala da ballo.

Tra i 6 e i 9 anni ho studiato Ballo da Sala. Poi sono passata dalla Ginnastica Artistica all’Hip Hop, al Latino Americano, fino ad approdare alla Danza Orientale quasi per sbaglio.

Doveva essere una lezione prova, ma sono ancora qui!

Colgo l’occasione per ringraziare Daniela Naira, mia prima insegnante, alla quale nel tempo si sono aggiunte Marina Nour Riikka Nykyri per avermi trasmesso l’amore per questa disciplina e un milione di altre cose troppo lunghe da elencare.

Il mio studio di Orientale continua regolarmente proprio con Riikka Nykyri, e con un percorso mensile con Aziza Abdul Ridha.

Nel corso degli anni e durante il corso istruttori, di cui ho conseguito il diploma ENDAS/CONI nel 2016, ho approfondito lo studio dei ritmi con il maestro Emanuele Le Pera.

Ma “Chi nasce tondo non può morire quadrato!”

Come da piccola adoravo mischiare i colori, da grande mi piace mischiare gli stili. Così, eccomi approdare alla Tribal Fusion. Ho iniziato il mio percorso con Silvia Colombara.  Continuo seguendo workshop e seminari. Soprattutto quando si presenta l’occasione di studiare con Mardi LoveRachel Brice, AriellahSera SolsticeMorgana e tante altre che avuto l’onore e l’occasione di incontrare sul mio cammino.

Nel corso degli anni allo studio della danza del ventre ho sempre affiancato le più diverse discipline. Dalla danza contemporanea, ai tessuti aerei, dalle danze country a quelle polinesiane, alla giocoleria, altra mia grande passione.

Se vi state chiedendo: “Ma cosa hanno in comune?” la mia risposta è le sensazioni indimenticabili che regalano lungo il percorso…

” Si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per guardarsi l’anima”

(George Bernard Shaw)